La giornata della Memoria
La giornata della Memoria ci chiama a puntare lo sguardo su ciò che l’ umanità ha vissuto in uno dei periodi più bui della sua storia, dove la legge dello scarto aveva la meglio su quella della cooperazione e della convivenza, dove l’odio serpeggiava e mieteva vittime di ogni sorta, irrigidendo i cuori ed orientandoli ad una filosofia di vita egoistica ed individualistica.
L’olocausto, la Shoah, i 6 milioni di ebrei uccisi dalla follia nazista, le altre “categorie” umane create allo scopo di sopprimere e “ripulire” il mondo dalle sue “sozzure” in nome di una razza superiore non possono non interrogarci. Dove siamo giunti dopo 76 anni? Il nostro processo di integrazione, di inclusione si è fermato o procede spedito per essere assorbito dalle coscienze di tutti? Tanta strada ancora c è da fare, e il giorno della memoria c’è lo ricorda! Ancora molti sono, purtroppo, i casi di razzismo, xenofobia, omofobia che si registrano nella nostra società, nel nostro quotidiano: diffidenza, paura, odio. Tre parole che risuonano come allarmi per le menti e che, in questo giorno dopo 76 anni, continuano a far sanguinare una ferita sempre aperta e che fatica a rinarginarsi.
Nessuno di noi è esente a queste riflessioni, ciascuno di noi è chiamato, nel suo piccolo, a verificare dove e quando, nella propria vita, questi “germi” di zizzania cercano di togliere spazio vitale ai semi di bontà, di tolleranza, di integrazione.
Solamente se sapremo finalmente tendere la mano a chi ci appare diverso, a chi la pensa diversamente, a chi sembra urtare le nostre coscienze troppo spesso statiche e considerate “giuste”, potremo dire che non avrà più senso fare memoria.
Perchè solo quando ne faremo davvero pratica avremo imparato dal passato e reso giustizia a milioni di vittime uccise da un pensiero troppo spesso simile, purtroppo, a quello di molti di noi aggigironi.
